6^ Camminata delle Fornaci, 10,5 e 4 Km partenza ore 9,00. ritrovo Piscine Swim Planet Ispra.
Qualche cenno storico sulle fornaci.
Le fornaci da calce lungo il Lago Maggiore.
La zona del Lago Maggiore è stata fonte di produzione di calce fin dal basso Medioevo.
L'area delimitata da Sesto Calende e Oriano, fin verso Vergiate, Corgeno e Cuirone, ricca di affioramenti calcarei e di boschi dai quali ricavare combustibile, veniva utilizzata nel XV secolo per questo scopo.
Anche la costa, in alcuni punti a strapiombo sul lago, costituiva un' eccellente fonte di approvvigionamento della pietra calcarea, mentre il lago consentiva di trasportare agevolmente la calce verso i luoghi di destinazione e di smercio.
A partire dal XIII secolo a Germiniaga, Caldè, Ispra e Angera sono sorte fornaci per la cottura della calce.
Gli Statuti della Valtravaglia del 1283 testimoniano l'antica esistenza dell'attività di produzione che a quel tempo aveva un carattere stagionale, integrandosi con la ciclicità della produzione agricola.
Solo a partire dall'Ottocento, la lavorazione presso i forni della Rocca di Caldè assunse una fisionomia più stabile, interessando tutto l'arco dell'anno.
La relazione del 14 giugno 1864 sullo stato delle industrie nel comune di Castello Valtravaglia racconta che:
Lungo la spiaggia del Lago Maggiore, sul territorio di questo comune, trovasi diverse cave calcaree con fornaci la più parte proprietà del sig. ing. Bernardino Martignoni e fratelli Porta fu Carlo di Porto Valtravaglia che […] danno una produzione media di circa 75 mila quintali di calce all'anno, col consumo di circa 55 mila quintali di legna e 25 mila metri cubi di torba, impegnando così una centinaia di lavoratori tra minatori, braccianti, e barcaioli.
Ispra è il luogo dove le fornaci sono state meglio conservate.
Pur essendo attive fin dalla fine del 1300 (almeno secondo la testimonianza degli annali della Fabbrica del Duomo di Milano), fu solo dopo il 1850 che le fornaci di Ispra assunsero un ruolo significativo nell'economia del paese con circa una decina di stabilimenti in attività.
Buona parte di essi erano concentrati lungo la costa, soprattutto gli insediamenti più antichi. Il tratto immediatamente a nord del porto, chiamato Golfo delle fornaci, non ha conservato alcun edificio legato all'attività produttiva, ma, risalendo il promontorio, si incontrano dapprima la fornace Butti (fondata all'inizio del 1800), ora trasformata in residenza, e quindi le fornaci del Pinet e della Punta. Altre di più recente origine sono state costruite a monte, sul versante orientale del Monte del Prete.
La calce prendeva la via del lago verso sud fino a Sesto Calende e poi, attraverso il Ticino e il Naviglio grande, giungeva a Milano e a Pavia.
(dal sito della provincia di Varese)
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