Cittiglio Vararo… edizione due…

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Per lei, la corsa, son quaranta edizioni. Per me incredibile ma vero è solo la seconda volta che mi presento al via. Quando anni fa ancora correvo le gare in salita le ho sempre evitate. Quest’anno visto che è stata inserita nel calendario sociale e che io ho deciso di correre solo quelle fosse anche senza allenarmi, mi son presentato al via. Ho sempre l’incognita  del mio tendine che nei giorni precedenti un po’ mi ha dato fastidio. La giornata poi non è che sia delle migliori. Insomma durante il trasferimento dell’auto con le borse su a Vararo ho stressato per bene il mio compagno di squadra Francesco con le mie preoccupazioni.

E’ comunque bello trovarsi con i vari amici di scarpa. Alcuni dei quali son tesi come me al pensiero di affrontare questa gara di 6,750 km dei quali 6 in salita. Ci scambiamo pareri su quanto cammineremo durante l’ascesa.

C’è anche Matteo Raimondi (leggi <<qui>> il suo articolo) che sembra debba andare a fare una passeggiata tanto è tranquillo. Saluto anche i tanti amici della Cardatletica e soprattutto Omar (<<qui>> il suo articolo) e Stefania con la quale penso di camminare durante la salita. Si parte, i più forti son la davanti che scalpitano. Io sono dietro e provo a saggiare le mie condizioni. Parto piano piano con il gruppo che si allontana. Dopo 600 metri ho dietro di me 4 o 5 persone tra cui Stefania. Almeno non sono ultimo.  Il tendine tiene, vedo in fondo in fondo la testa del gruppo che già comincia l’ascesa. Ma quanto vado piano? Comincio anch’io a salire. Non è poi così faticoso come credevo. Salgo del mio passo e poco a poco comincio a rimontare posizioni. Al 3° km raggiungo il mio presidente e poco più in la Luca e Cinzia sempre del Marathon Max che evidentemente oggi han deciso di passeggiare. La cosa strana è che con loro c’è anche l’Omar Spoti. Va beh mi dico, adesso mi lasciano andare e poi mi sorpasseranno a bombazza. Invece più si sale e più rimangono indietro. Ho un obiettivo in testa, correre fino al ristoro senza fermarmi. Ci riesco al pelo con la voglia di camminare che già mi ha assalito un paio di volte nell’ultimo km. Siamo al 4° km e accuso la fatica, sono i km più duri. Una sosta per una bevuta ci sta proprio vista l’umidità nell’aria. Sono sudatissimo, ho messo la maglietta termica pensando di dover camminare ed invece continuo a correre, pensa te. Riparto. Prima del ristoro mi ero avvicinato ad un compagno di squadra che ora si è allontanato. Qui la strada è meno dura e ne approfitto per riposare le gambe. Dietro di me sento Francesca Crocetti che costantemente si avvicina, lo capisco dalla tosse che ha. I colpi di tosse si fanno più forti ed ad un tornante la vedo ad una trentina di metri. Capisco che la strada non è dura come prima e comincio ad aumentare un po’. Adesso vedo due compagni di squadra davanti a me e penso, se non avessi fatto l’ultimo km e mezzo così piano forse li avrei ripresi. Manca un km all’arrivo e mi avvicino al primo compagno, Vittorio. Al passaggio del 6° km lo supero. Cerco di recuperare ancora un po’ ma l’altro compagno di squadra, Agostino, è troppo lontano e arriviamo distanziati di una decina di secondi. Va bene così, senza allenamento specifico farmi la salita fermandomi solo una volta mi fa ritenere soddisfatto. Tempo 43’45’’. Se penso ai tempi mostruosi dei primi…  Poco fa sono andato a rivedere il mio risultato nell’edizione 2004 dove ero più allenato e dove avevo camminato parecchio, complice una partenza molto più veloce, ebbene 43’28’’, diciassette secondi in meno, da non credere. Meglio salire piano ma con ritmo che camminare e ripartire più volte.

Buon 4° posto nella classifica per società. Per altre informazioni cercare sul sito della società organizzatrice Atletica Verbano

La classifica della gara: <<QUI>>

Le foto le trovate su Facebook nel gruppo Atletica Verbano <<QUI>>

Mario

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