Intervista a Daniele Uboldi infinitamente di corsa.

Prendetevi 5 minuti e leggete, ne vale la pena!

Correre all’infinito: Perché?

Perché correre è bello, perché correre regala serenità! e per questo motivo vorrei farlo all’infinito!

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Spiegami da dove e quando ti è venuta tutta questa voglia di correre. E il fascino delle lunghe distanze?

Iniziai a correre per dimagrire, per tenermi in forma e avere maggiore agilità nelle mie escursioni in montagna, mi accorsi così che mi piaceva farlo, correre soddisfava le mie aspettative e le mie esigenze, forse ancora di più delle interminabili escursioni tra i monti, solo il correre come gesto atletico, era, ed è quello che mi appaga completamente.

Le mie attenzioni si rivolsero così verso quelle esperienze, quasi estreme, come l’Ultra Trail del Monte Bianco, la Western States, o ancora la Hardrock Mountain Run, gara quest’ultima di 161 km e 11000 m di dislivello, ed è stato fin troppo semplice abbinare alcune caratteristiche di queste manifestazioni: montagna e corsa, spirito d’avventura e competizione. Allora come oggi sono affascinato anche da tutte le gare di lunga distanza, siano queste in linea o in circuito o addirittura in pista. Quando inizio a correre è per me come l’inizio di un lungo viaggio, al di là del contesto, è la mente che viaggia, non il corpo! Poi il fatto che riesca terminare questo viaggio è un altro discorso! Ci sto provando!

Hai cominciato a correre pensando già alle lunghe distanze oppure mentre ti allenavi hai capito che non potevi primeggiare nella tua categoria così hai preferito il ripiego di gare più lunghe?

Si come ho già detto, per me è stato fin troppo facile e naturale pensare alle lunghe distanze.

Eh eh! la seconda parte della domanda me l’aspettavo! Ed è normale che me la si faccia.

A parte che per chi interpreta la corsa come il sottoscritto, la sfida è con se stesso e non con gli altri, poi è normale che una sbirciatina alla classifica gliela si da, e a tal proposito mi sono accorto in questi giorni, visionando le varie gare del settore, dalle 100 km a quelle ad ore, 6/12/24, che l’età media dei partecipanti è di gran lunga superiore ad altre gare più veloci e brevi.

Non lo scopro certamente io che nelle gare di resistenza, per vari motivi, tra i quali quelli mentali e fisiologici (a parte alcuni top runner), gli atleti di mezza età sopravanzano spesso i più giovani, il saper soffrire è una dote che si acquisisce col tempo e non solo nella corsa, ma anche nella vita di tutti i giorni.

Insomma ho fatto dei raffronti con le classifiche del 2009 e ti assicuro che probabilmente nella mia categoria, MM50, il prossimo anno farò più bella figura al Giro del Varesotto e alle serali o a qualche mezza, che non alla 6 ore di Fano o alla Lupatotissima su pista in provincia di Verona (altra gara di 6 ore), lì i cinquantenni sono terribili!

Sempre ammesso che poi le affronterò, questi mesi saranno fondamentali per capirlo.

Come trascorri il tempo mentre corri per tante ore? Ascolti musica? Ti godi il panorama?

Non ho mai usato l’i-pod e non lo userò mai! Per me è importante sentire i propri passi, il proprio affanno, avvertire la paura di non farcela, un dolore o una crisi che arrivano all’improvviso, questa è la musica più bella e che mi tiene compagnia!

Il panorama è sempre appagabile, mare o montagna, collina o campagna, ma come ti dicevo, il viaggio risiede nella mente, perfino correre in tondo su di una pista potrebbe essere il contesto per un bellissimo viaggio, come il cancello di una ditta o il giardino di una villa veduti all’infinito.

Mi è capitato spesso nelle mie escursioni in montagna, quelle solitarie, di trovarmi seduto su di una roccia e guardare la valle ai miei piedi o le fenditure di un ghiacciaio o ancora semplicemente fissare lo sguardo nell’aria rarefatta dei monti, ascoltare il suono del vento per delle ore e senza annoiarmi, anzi, era un dispiacere tornare indietro.

Spiegami come gestisci la fatica e gli inevitabili dolori muscolari. A leggerti mi sembra di vedere un fachiro che se ne sta comodamente su un letto di chiodi. La fatica ti fa un baffo.

Devi saper convivere con la sofferenza e soprattutto trovare in lei la volontà e nuovi motivi per continuare, è una cosa che devi sentire dentro di te, non è facile da spiegare, e non è vero che la fatica mi fa un baffo, magari fosse così.

La differenza è sapersi adeguare e farsela piacere, come fosse un premio per quello che stai portando a termine! Senza fatica non esiste equilibrio psichico e fisico, come in un pellegrinaggio, la fatica è una componente essenziale per la meta finale.La fatica prima o poi arriva, allenandosi e abituandosi a soffrire sempre di più, possiamo solo ritardare la sua venuta!

Dove vuoi arrivare?

Stabiliamo che l’importante per me non è arrivare, ma è il viaggio in sé; e comunque ora come ora non posso ancora sapere dove sia quel luogo.

Il tuo massimo obiettivo?

Spero di non raggiungerlo mai, sarebbe arduo trovare nuovi stimoli e deprimente ricostruirsi nuovi obiettivi!Comunque non ha un nome definibile e non è una gara in particolare.

Come rispondi se qualcuno ti desse del matto?

Fin troppo facile la risposta, gli direi che i matti non vanno lontano, nello sport come nella vita, e per uno che ne deve fare di strada correndo, conviene non esserlo! Esistono solo diverse linee da perseguire, comprensibili in maniera diversa, tutto qui, forse è più matto quello che non accetta o non vuole capire le linee degli altri!

L’alpinista non è un matto solo perché fa qualcosa che va al di là della nostra comprensione, è solo uno che conosce meglio di altri i propri rischi e ne accetta le conseguenze.

Per quanto mi riguarda potrei dare del matto a chi si fa 100 km in macchina per una gara di 15/20 minuti, visto dalla mia logica, ma concettualmente sbaglierei affermarlo e proverei la mia ignoranza nel non capire la sua linea di condotta.

Quando ti sei iscritto alla tua nuova società qualcuno ha avuto da ridire riguardo i tuoi programmi?

Perché avrebbero dovuto avere da ridire sui miei programmi?

A parte il fatto che il tutto sta maturando poco a poco, l’ultima volta che ho parlato con Antonio è stato nel suo negozio, ci sono andato per portargli il modulo di trasferimento e acquistare un paio di scarpe, e proprio in seguito alla scelta di quest’ultime, gli ho accennato della mia passione per le gare di lunga distanza.

Leggendo il sito della società ho scoperto che ne fa parte Angelo Cerello, chiamato il “Camoscio delle Prealpi” Campione d'Italia, d'Europa e del Mondo di corsa in montagna MM70 in carica. Oltre al fatto che ho saputo che esiste un gruppetto di persone all’interno della società, appassionate di corse in montagna, quasi dei trekking. Comunque se dovessi farne di ultra, sarebbero per quest’anno solo due, massimo tre. Le mie belle serali e Giro del Varesotto, forse tranne Busto, mezze e maratone, oltre a quelle del campionato sociale, le farei eccome!!!

Ma se un domani facessi solo maratone e ultra? Cosa cambierebbe?

Ti ispiri a qualcuno in particolare?

Non mi ispiro a nessuno in modo particolare, potrei fare i soliti nomi del settore: i miti per eccellenza: i nostrani Calcaterra e Olmo, poi Dean Karnazes, l’ultraman americano (50 maratone in 50 giorni), il torinese Enzo Caporaso (51 maratone in 51 giorni consecutivi), e altri ancora. Diciamo che più che ispirarmi a qualcuno, ammiro tutti quelli che vivono la corsa non solo come un fatto agonistico fine a se stesso, ma come un’impresa, una sfida che l’uomo lancia a se stesso.

L’importante e fondamentale è conoscere i propri limiti e la propria realtà, sempre e comunque.

Quali sono le gare che preferisci e quelle che proprio non ti piacciono?

Per tutto quello che ho detto fino ad ora, non posso dirti che esistono gare che mi piacciono meno delle altre, ogni gesto atletico è importante per la persona che lo sostiene e agli occhi di chi guarda, secondo me, questo è sufficiente per ammirare l’impegno sportivo e fisico.

Se riesci a comprendere questo riesci ad emozionarti comunque. Nel vedere le Olimpiadi in tv, ho vissuto tutte le gare, dai 100 m alla maratona con la stessa intensità, poi è palese che a quest’ultima ero più interessato. Come spettatore ti risponderei in questo modo.

Se fossi invece io l’interprete del gesto atletico è naturale che ti direi e ti parlerei di quello che meglio soddisfa le mie attese ed è normale che non potendo farle tutte opterei per quelle in cui mi riconosco.

Cerca anche di convincere me sulla bellezza delle distanze impossibili.

Sarebbe banale rispondere che la bellezza è soggettiva, ma se parti dal presupposto che una cosa sia impossibile non potrò mai convincerti della sua eventuale bellezza! Sbaglieresti l’approccio, perché una cosa impossibile diventa angosciante, diventa tua nemica, come in un amore impossibile ne rimarresti col tempo soggiogato.

Solo la circostanza che un uomo l’abbia portato a termine, qualsiasi gesto sportivo diventa possibile, poi possiamo discutere sulle probabilità di riuscita, sulle capacità dell’individuo, da cui ne deriva la performance e il risultato finale, che è poi quello che ai più interessa, non siamo tutti uguali, per fortuna!

Comunque non posso sapere se le distanze che io preferisco siano belle o meno, e onestamente non mi interessa saperlo, l’importante che mi rendano sereno e felice, gli altri devono solo sforzarsi di capirlo e comprenderlo.

Cosa diresti a qualcuno per convincerli che fare tanti km è bello.

Perché dovrei convincerli? Se non l’hanno capito dopo questa intervista …!

Ringrazio sentitamente Daniele (dani-half-marathon) per la bella intervista rilasciatami.

Mario


Correre all’infinito: perchè?

Ho Chiesto a Daniele Uboldi (Dani-half-Marathon) il perchè della sua immensa passione per le gare a lunga distanza. A breve una sua intervista. Ecco per ora un piccolo assaggio…

“Iniziai a correre per dimagrire, per tenermi in forma ed essere più agile nelle escursioni in montagna e mi accorsi che mi piaceva farlo, le mie attenzioni si rivolsero verso quelle gare tipo: l’Ultra Trail del Monte Bianco! Era fin troppo semplice abbinare alcune caratteristiche come: montagna e corsa, spirito d’avventura e competizione. Ma ero e sono anche affascinato da tutte le gare di lunga distanza…”

A presto.


Bedisco, le foto di Arturo

L’anno che verrà

Sono qui a guardare fuori dalla finestra la neve che incessantemente cade da ieri sera. E’ martedi mattina e oggi niente lavoro. Per andarci devo percorrere 55 km e in queste condizioni è da pazzi provarci. Ieri sera per tornare a casa ho impiegato circa tre ore.

punti di domanda

Ho pensato, tre ore!. Se partivamo contemporaneamente io e uno qualsiasi degli atleti più forti al mondo probabilmente sarebbe arrivato prima lui di corsa che io in auto. Approfitto di questa pausa lavorativa per concedermi delle riflessioni. In questo anno mi sono dato da fare parecchio tra foto e filmati. Le gare in cui sono stato presente hanno superato la trentina e i video realizzati sono 41. Il mio sguardo è però rivolto al futuro più che al passato. Ho molte perplessità al riguardo, cosà farò il prossimo anno? Mi viene il dubbio che tutto possa essere un doppione di quanto già fatto, soprattutto per i filmati. I miei filmati tendono ad essere più dei documenti in cui vengono ripresi tutti i partecipanti alle gare e possono risultare noiosi. In più il fatto di volerli pubblicare in giornata non mi lascia molto spazio all’inventiva, vedi stilecorsa, non che io sia all’altezza, intendiamoci ma è chiaro che avendo più tempo qualche idea salta fuori. Anche il mezzo tecnologico che uso mi limita parecchio nelle riprese, sto infatti pensando di acquistare una videocamera che oltre a filmare faccia anche delle buone foto. Vedremo, intanto mi concedo un poco di riposo anche perchè sinceramente ero abbastanza stufo di passare le domeniche davanti al pc a caricare foto e montare filmati.

Volevo comunque ringraziare tutti quelli che hanno frequentato il mio blog quest’anno, anche se non siete in molti ripagate comunque la fatica fatta. Grazie ancora.

Infine esprimo un pensiero che non c’entra niente con l’articolo. Mi rivolgo a tutte le società che organizzano gare, ne ho discusso anche con qualcuno di loro. Inserite un piccolo giro di lancio nelle vostre gare, ne migliora lo spettacolo. E’ un piccolo sacrificio a livello organizzativo ma è tutt’altra cosa rispetto ad un gara dove si vedono gli atleti partire e poi fino all’arrivo niente! Anche chi deve documentare la gara con foto, filmati, ecc può farlo molto meglio. Alla fine chi ci guadagna siete ancora voi che avrete una documentazione della vostra gara molto più completa.

Infine: Buone Feste a TUTTI!!!

Mario

13.12.2009 1° Cross del Roncaccio

L’ultima tappa del Winter Challenge 2009 ci porta in quel di Casorate Sempione dove l’Atletica Casorate organizza la 1^ edizione del Cross del Roncaccio. 5 sono i km da disputare su un tracciato con molti andirivieni e con un terreno abbastanza sconnesso che mette a dura prova le caviglie degli atleti. Non è rimasto molto da decidere per le prime posizioni assolute, saldamente in mano a Oukhrid Lhoussain (CSI Varese) e a Bianchi Ilaria (Atl. Vallecamonica) che puntano nella giornata odierna al poker di vittorie. 210 gli iscritti alla gara, l’entusiasmo è alto e anche il meteo ci da una mano anche se la temperatura è abbastanza bassa. Alle 9:45 la partenza degli atleti schierati sotto il gonfiabile. Partenza che avviene in un campo adiecente quello d’arrivo. Primo giro di 500 mt di lancio e poi altri due di circa 2 km per arrivare ai 5 km finali con gli ultimi trecento metri costeggiando la pista d’atletica. Subito dopo il via il gruppo è costretto a compattarsi, infatti il sentiero si fa stretto e bisogna sgomitare. Qualche “big” rimane intrappolato e nel giro di lancio cerca di farsi largo con mestiere. Al passaggio del 1° minigiro sono tre atleti di casa a fare il ritmo ma poco dopo si porta davanti Castagna (Atl. Magnago) seguito da Raimondi Matteo (Atl. Palzola) e da Luciani Simone (Comense) che non vuole perdere di vista quest’ultimo in quanto molto vicini in classifica. Subito dietro tutti gli altri con Oukhrid che controlla. Quando non manca tantissimo al traguardo è Luciani che prova a fare l’andatura seguito da un caparbio Raimondi e da un Rahhal Nader (Atl Arcisate) che prova a mettere il naso fuori dal gruppo. Seguono Andrea Lavazza (Ondaverde), Salvioni Matteo (Comense) e Oukhrid. All’ingresso del campo sportivo è volata lunga. Si impone, questa volta faticando più del solito Oukhrid Lhoussain con il tempo di 16’30’’, 2° Salvioni Matteo (Comense) in 16’31’’. 3° Rahhal Nader (Atl. Arcisate) 16’35’’, 4° Luciani Simone (Comense) 16’36’’ che riesce a distanziare il suo rivale e 5° Raimondi Matteo (Atl. Palzola), tempo 16’39’’. In campo femminile non c’è stata storia come al solito e Bianchi Ilaria (Atl. Vallecamonica) si aggiudica in scioltezza anche la 4^ tappa con il tempo di 18’29’’. Al 2° posto troviamo con il tempo di 19’11’’ Drelicharz Joanna (Runner Team Volpiano). 3^ l’atleta di casa Murgia Silvia che chiude la sua gara in 19’27’’.


Troverete i filmati di Fabrizio Gulmini giovedì sul sito di Telestudio8.


Partenza podio femminile podio maschile


Il podio finale per la categoria vede vincitrice Bianchi Ilaria in 1h14’33’’, 2^ Murgia Silvia 1h17’47’’, 3^ Strozzi Lorena 1h20’02’’.


Il podio finale maschile vede al gradino più alto Oukhrid Lhoussain in 1h05’13’’, 2° Luciani Simone 1h07’08’’, 3° Raimondi Matteo 1h07’28.


La classifica di tappa la trovate <<QUI>>. La classifica generale finale <<QUI>>.

Potrete trovare foto della gara sul sito del Marathon Max.
Un articolo anche sul blog di Matteo Raimondi
Anche sul blog dell'Athlon Runners
Complimenti ai nostri portacolori che si piazzano secondi nella classifica dei gruppi sopravanzati solo dall'Atletica Casorate.

Marathon Max team


Oggi prima gara sociale per il Marathon Max. Sono subito scintille tra gli atleti ancor prima del via. Molti gli sfottò con “oggi ti batto” ecc. ecc. Ci aspettiamo una buona prova da Pesce Zeffiro che può ancora arrivare primo nella sua categoria in quanto staccato solo di 5’’ da chi lo precede. Nonostante sia gara sociale gli atleti al via sono solo 16, ma ci sono tutti i migliori del gruppo. Pronti via, è Paonessa Mario il primo dei nostri  a proporsi nelle prime posizioni del gruppo. Lo seguono a breve distanza Lia Giacomo e Antognazza Alberto. Passa leggermente staccato Pesce Zeffiro che sta curando il suo avversario con un  Mulè Francesco non molto smagliante. A qualche secondo Luca Scarpa che come al solito va in progressione. A 2,5 km dal traguado è ancora sorprendentemente Paonessa Mario a condurre le danze e non sembra voler cedere. Lo segue a una decina di metri Alberto Antognazza in un crescendo di forma. A una decina di secondi un terzetto capitanato da Mulè Francesco e composto anche da Lia Giacomo e Scarpa Luca. Pesce Zeffiro si è leggermente attardato e viene recuperato da Casagrande Filippo che cerca di aiutarlo nella sua impresa alla ricerca del 1° posto di categoria. A un km dal traguardo Luca Scarpa ha completato la sua rimonta e conduce per i nostri colori, lo seguono Antognazza Alberto e Paonessa Mario leggermente affaticato da una partenza veloce. A 10 mt da Mario, Mulè Francesco ce la stà mettendo tutta per tentare di ricucire lo strappo, a 5’’ lo segue Lia Giacomo. Più staccati gli altri. Sotto il gonfiabile del traguardo si presenta così in solitaria Scarpa Luca che termina in 17’16’’. 2° Antognazza Alberto 17’40’’. 3° Paonessa Mario 17’42’’ che precede di 3’’ Mulè Francesco. Brava la nostra Cinzia Lischetti che chiude la gara come 4^ donna assoluta e 4^ di categoria. E’ andata male invece a Pesce Zeffiro che non è riuscito nell’impresa di battere il suo avversario diretto. Riesce a portare a casa un buonissimo 2° posto di categoria. Buono anche il 4° posto negli M40 di Lia Giacomo.


Diciamocelo francamente oggi la delusione viene da Mulè Francesco che  è stato “spazzolato” anche da uno Spazzacamino!!!IMG_0169 IMG_0106


Ecco l’ordine d’arrivo dei nostri atleti:



















































































































































































PosizioneCognomeNomeAnnoSessoCatPosCatTempoMedia
1SCARPALUCA1978MTM1700:17:1617,37
2ANTOGNAZZAALBERTO1970MTM2100:17:4016,99
3PAONESSAMARIO1970MTM2200:17:4216,95
4MULE'FRANCESCO1975MTM2400:17:4516,91
5LIAGIACOMO1963MM40300:17:5116,81
6CASAGRANDEFILIPPO1970MTM2700:18:0316,62
7AMATODONATO1963MM40700:18:0616,58
8PESCEZEFFIRO1959MM50200:18:2116,35
9PEZZINIROBERTO1951MM50600:19:0915,66
10GRAMEGNALUCIANO1955MM50700:19:1115,64
11BOSIOAGOSTINO1980MTM3400:19:3015,39
12MONTICHIARIGIUSEPPE1961MM402400:19:3615,31
13CARGNINLUCA1966MM402700:19:4415,20
14LISCHETTICINZIA1978FTF400:19:4815,15
15CEREDAORLANDO1973MTM4500:20:1114,87
16TONIAZZOLUCA1972MTM5300:21:4713,77

Cross del Roncaccio, signori si chiude

Domenica a Casorate Sempione si chiude con la 4^ tappa il Winter Challenge 2009. Quattro gare da consumare velocemente. Se da un lato mi dispiace, perchè poi fino al prossimo anno niente gare (almeno mi sembra) dall’altro sono contento di riposare un po’. Ho partecipato probabilmete a più gare durante l’anno di quando correvo! Sono leggermente stanco e passare le ultime tre domeniche e il martedi 8 davanti al computer (in media 4 ore) per caricare foto, confezionare il filmato e scrivere l’articolo alla lunga logorano, soprattutto se sono così ravvicinati. Mi aspetta dunque un ultimo sforzo.


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Anche due atleti del nostro gruppo, in particolare Pesce Zeffiro e Mulè Francesco, devono ancora spendere tante energie per mantenere o migliorare le loro posizioni in classifica. Pesce Zeffiro è secondo di categoria a soli 5 secondi dall’atleta della San Marco Cova Caiazzo Silverio. Speriamo si sia allenato bene questa settimana e che ci possa regalare una bella sorpresa domenica.


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Mulè Francesco è invece 8° di categoria a pari merito (ci sono solo dei centesimi a dividerli) con Rodari Enrico dell’atletica Verbano, preceduto di un solo secondo da Tiozzo Marco (7 Laghi Runners). Magari anche lui con la carica giusta potrebbe regalarci la soddisfazione di superarli entrambi e guadagnare cosi la 6^ posizione assoluta.


Ricordo a tutti i partecipanti del Max che domenica si aprono le ostilità per il nuovo anno sociale, è infatti la prima gara sociale valevole per il 2010.


Buona nuova stagione a tutti!