Riflessioni del nuovo presidente dell’Atletica Casorate, Adriano Carù
Articolo tratto dal sito dell’Atletica Casorate e da me ritenuto interessante in quanto prima di adesso non avevo mai affrontato un tema del genere. La nostra o la mia realtà amatoriale rimane molto lontana da certe tentazioni.
Dice Adriano:
volevo fare delle riflessioni, magari coinvolgendo anche Presidenti e responsabili delle altre società podistiche della provincia, su alcuni episodi che devo dire mi hanno un po' infastidito in questo ultimo periodo.
Premetto che queste sono riflessioni da "romanticone" della nostra attività sportiva, che magari mal si adattano a questi tempi concorrenziali e premetto, anche a scanso di inutili discussioni, che ognuno di noi è libero di fare ciò che meglio ritiene si adatti al suo modo di pensare e vivere le cose, che ritengo siano e debbano essere un hobby.
Ora, rispettando i concetti che credo siano alla base della nascita e crescita di qualsiasi gruppo che fa atletica a livello amatoriale e cioè il divertimento e l'aggregazione, come società nel nostro caso abbiamo assolutamente sempre accettato l'idea di soci che se ne vanno e naturalmente che vengono da altre società.
Le motivazioni di questi "trasferimenti" sono sempre state nella grandissima maggioranza dei casi nell'ottica tipicamente amatoriale e quindi derivate da:
- simpatie, antipatie
- amicizie e/o situazioni comuni di allenamento
- trasferimenti in città/regioni diverse
- dimensione società (o troppo piccola, o troppo grande)
- servizi offerti o meno
- etc..etc..
insomma le classiche cose che si guardano quando ci si inserisce in gruppi che fanno un qualcosa per passare il tempo nel migliore dei modi. Tutto questo tenendo sempre ben presente l'aspetto competitivo, in quanto fa parte del gioco; personalmente non mi divertirei se non ci fossero i miei compagni di squadra con cui confrontarmi (oggi mi hai battuto, ma aspetta domani.. e vediamo). Aspetto competitivo che per forza di cose comporta avere degli atleti che spiccano sugli altri perchè o mamma natura li ha dotati o perchè si allenano tantissimo.
Ora, andando al sodo, mi (ma direi ci) ha dato fastidio venire a sapere che alcuni atleti di una forte società abbiano contattato praticamente tutti i nostri migliori portacolori (anche quelli storici) offrendo loro anche soldi (se le voci sono esatte) per andare a correre con loro. Ritengo la cosa poco corretta e non so quanto guidata dall'alto, poco corretta perchè va contro quegli aspetti a cui ho accennato prima ed inoltre va a svilire il lavoro che chiunque collabori alla gestione delle nostre società fa quotidianamente.
Ci facciamo un mazzo tanto per trovare soluzioni aggregative, pensiamo sempre a come far divertire i nostri soci in modo tale che siano un po' riconoscenti del lavoro fatto, cerchiamo di non fare distinzioni e riconoscere un po' di merito a tutti, e certamente a volte sbagliamo nel farlo e magari veniamo puniti ed il socio se ne va; ma questo fa parte dell'ambiente amatoriale senza che venga inquinato da logiche prettamente di compravendita. Logiche che poi a volte sono solo specchietto per le allodole in quanto le promesse non vengono mantenute e l'atleta si trova in una poco piacevole spirale del chiedere e richiedere ciò che gli spetta e bla.bla..bla..
Se a volte noi vinciamo come gruppo lo dobbiamo a tutti coloro, e sono tanti, che dandoci fiducia seguono i nostri dettami sul fare quella gara per tentare di vincere, ci sono i ragazzi e le ragazze che fanno cento punti e altri che ne fanno uno e magari vinciamo per un punto ed allora chi conta di più'?
Quindi concludendo direi che noi siamo decisamente contro queste logiche ed anche contro il vociferare sottobanco che disturba il nostro "gratuito" lavoro quotidiano.
Adriano Caru'
Allego risposta da parte di Massimiliano Montagna, Atletica Palzola. Responsabile sito web della società medesima. Cliccate <<QUI>> (è su Facebook)
Ho letto il botta e risposta, è difficile dare un giudizio senza sapere dove stia la verità.
RispondiEliminaIn linea di principio non ho mai capito perchè esista una Fidal e una Fidal Amatori, come se fosse una specie di serie B e non ho mai capito perchè giovani di buon livello preferiscano primeggiare in "serie B" invece di confrontarsi con atleti di levatura superiore in gare più importanti e magari più gratificanti dal punto di vista sportivo.
Passando alla querelle del giorno, se le "avances" dell'Atletica Palzola sono state a livello di proposta come detto dall'amico Massimiliano non ci trovo nulla di male, anzi, fossi nei panni dell'atleta in questione, mi sentirei onorato di esser contattato da un gruppo con ambizioni a livello regionale e nazionale.
Nel caso invece siano stati offerti soldi, mi sento di dar più ragione al mio "collega" Adriano.
Ciao Mario e grazie per prendere sempre spunti interessanti di discussione.
Ci vediamo oggi a Crosio.
Valerio