A chi da fastidio?

Butt: La Gloria, 1925 Ho seguito la discussione sul blog di Matteo Rimondi in merito alla sua partecipazione alla gara di Borgomanero, cha tra l’altro ha vinto. A seguito del suo bell’articolo (leggi <<QUI>>) si sono propiziati tanti commenti tra i quali quello di Mimmo il quale dichiara che “forse a volte certe gare bisognerebbe davvero lasciarle ai “tapascioni”… Un big deve misurarsi in ben altre gare e non cercare le gare di basso livello x primeggiare”.


Ora chi conosce bene Matteo sa che tipo di ragazzo è e di che pasta è fatto. Non ci dovrebbe neanche sfiorare la mente che lui vada a cercarsi le gare per poter primeggiare anzi… Però il ragionamento di Mimmo è quello che in molti fanno. Quando a delle “garette” di paese si presentano dei “big” o perlomeno degli atleti assoluti e non amatori in tanti storcono il naso. Io stesso anche se non mi avvicinavo alle prime posizioni ero combattuto se pensare di essere contento che ci fosse qualcuno importane o se “ma guarda questo qui, viene sempre per portar via i premi facilmente”. Per esempio nella nostra gara organizzata dall’oratorio era sempre presente tutti gli anni lo stesso forte atleta che inevitabilmente vinceva. So per certo che anche oggi in tanti paesi le cose funzionano ancora così. Un anno addirittura ho visto lo stesso atleta vincere la garetta al mattino e poi rivincere al pomeriggio in un’altra! La soluzione non esiste in quanto è chiaro che ognuno è libero di correre dove vuole anche se magari non bisognerebbe insistere nel voler vincere sempre in quelle gare dove si è certi di non avere avversari. Va bene la gloria ma così è proprio effimera….


Mario

5 commenti:

  1. Io credo che se fossi un organizzatore vorrei alla mia gara il meglio, e se fossi un podista mi lusingherebbe il correre assieme a contanti atleti di rilievo, e se dovessi vincere o anche solo arrivare a premi, mi darebbe enorme gioia l’averlo fatto dinanzi a gente quotata e non sentirmi dire che ho vinto o essermi piazzato tra i primi, solo perché non c’era questo o quell’altro!!!

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  2. Mi era sfuggito l\'evolversi dei commenti al post di Matteo...Questo efettivamente è un tema che spesso tiene banco fra i podisti, e ognuno ha il suo punto di vista che condivisibile o meno penso vada comunque rispettato.Bè che dire, a me personalmente fa solo piacere avere la possibilità di cimentarmi con dei "big", poi so che 99 volte su 100 prenderò paga, ma quella volta che mi è capitato di arrivargli davanti è valsa più di una vittoria assoluta a una garetta dove "non c\'era nessuno". ;-)Ciao da uno "small"

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  3. Però Beppe prova a pensare, se nelle classiche gare di paese dove corrono in prevalenza famiglie e bambini oppure podisti occasionali e i premi sono pochi non è bello trovarsi sempre il "big" che si piglia tutto tutti gli anni. Io fossi in lui mi troverei a disagio. Purtroppo so per certo che ci sono dei podisti che tutti gli anni si presentano alla stessa gara sapendo di non avere rivali.

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  4. Si torna sempre al discorso regolamenti, un atleta Fidal non potrebbe partecipare a prove competitive non omologate dalla federazione. Anche la gara di paese, se prevede classifica e premiazioni per i primi arrivati, non è più una vera non competitiva.Al di là di qualsiasi opinione personale, il regolamento è questo e andrebbe rispettato.

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  5. A parte che secondo il mio modestissimo parere (come più volte detto) il regolamento Fidal potrebbe avere senso per atleti che comunque siano degli assoluti, non certo per gli amatori... che ci sia un regolamento non vuol dire che sia giusto a priori, ma è anche vero che se ci si tessera per la Federazione lo si accetta.Comunque detto questo, l\'equazione "atleta big"= "atleta Fidal" non è mica sempre vera... c\'è gente che viaggia per davvero (sempre parlando delle nostre garette) è non è tesserata alla Fidal (proprio perchè si è stancata dei suoi assurdi regolamenti...); allo stesso modo c\'è gente da 6\' al 1000 che invece è Fidal...

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